La luce che vibra col miele dorato della pietra, le linee morbide delle chiese, il gioco d’ombre delle sue facciate, ora concave ora convesse, gli scorci prospettici di un’architettura rigorosa, la conquista della verticalità aerea, la teatralità degli spazi aperti, le fantasmagoriche decorazioni dei mensoloni panciuti da cui si arricciano ammiccanti putti, sirene, misteriose creature di un Barocco visionario e magico, le scalinate che si arrampicano a grappoli verso la parte alta della città, gli angoli segreti, profumati dai gelsomini, i cortili silenziosi, le fontane, i suoi campanili svettanti che annegano nell’infinito turchino del cielo… Questo è il paradigma di bellezza che coglie l’occhio del visitatore di Noto. Incanti e artifici di un Barocco particolarmente felice, manifestazione tangibile di una civiltà di uomini operosi e illuminati, che seppe ripensare, all’indomani del catastrofico terremoto del 1693 che distrusse l’antica Noto sita sul monte Alveria, alla propria Città con nuovi canoni. Nacque così nel breve volgere di circa un ventennio, una città settecentesca pensata come musica, luogo che è metafora ideale della dolcezza di un vivere che coniuga senza sforzo spirito e materia.
Noto e il mare
Il mare è l’orizzonte che si apre tra mandorli e agrumeti: a pochi chilometri dal centro abitato è Noto marina, una successione di spiagge dorate dalle acque limpide, accoglienti e ancora quasi selvagge in alcuni tratti, che si spinge fino a Marzamemi e a Portopalo, attraversando l’oasi faunistica di Vendicari, autentico paradiso della natura. Molto suggestivo è altresì il porticciolo di Calabernardo con il suo caratteristico borgo marinaro.
La pesca praticata nel mare di Noto riguarda soprattutto acciughe, sarde, boghe, sauri, triglie, saraghi, occhiate anche se la pesca di pesci come spigole, orate, dentici, scorfani e sogliole è piuttosto frequente.
Da non perdere
Di particolare pregio naturalistico è la Riserva Naturale Orientata Oasi Faunistica Vendicari. Al suo interno si trova la Tonnara di Vendicari, stabilimento ittico di origine settecentesca, (edificato attorno alla Torre di epoca normanna), che serviva sia per la pesca dei tonni che per la lavorazione del pescato (salatura, cottura e stoccaggio del tonno che veniva sfilettato e conservato sotto sale o sott’olio). La tonnara comprendeva anche un piccolo porticciolo posto presso il canale che alimenta il Pantano Grande e le Saline di Vendicari. Dietro alle rovine della tonnara sono ancora visibili le antiche case dei pescatori.
Eventi e manifestazioni
Molti sono inoltre gli eventi culturali di grande richiamo. Fra questi certamente il più importante è l’Infiorata: un grande tappeto di fiori che diviso in sedici quadri ricopre una delle strade più belle di Noto e della Sicilia: Via Nicolaci, che si svolge la terza domenica di maggio. Ricordiamo anche la Primavera barocca, Effetto Noto, OltreNoto e Notodinverno.
Prodotti tipici
Il pesce entra nella gastronomia locale con numerose ricette, tra cui vanno citate la zuppa di pesce vario, il tonno (o il pesce spada) “ca cipuddata”, ossia con cipolle fresche, o a “ghiotta”, con peperoni e pomodori, e vari tipi di pesce fritto o arrostito.
Sul territorio di Noto, che fa parte dell’associazione “Città del vino”, si producono vini DOC (Eloro e Noto), il Moscato di Noto e un olio DOP.
